Mobili dalla plastica recuperata

Rifiuti plastici diventano mobili. In Olanda un’azienda ha deciso di puntare sulla salvaguardia dell’ambiente realizzando contemporaneamente un Business: costruire arredamento da ufficio partendo dalla plastica recuperata dai canali di Amsterdam. Si tratta di un’idea geniale che risolve nel contempo due problemi, contribuire all’ecologia e realizzare guadagni risparmiando sulla materia prima, quindi proponendo soluzioni per l’ufficio con un costo contenuto ma non per questo meno funzionali e robusti. Tutti conosciamo l’enorme problema dell’inquinamento dei corsi d’acqua e dei mari derivante dall’inciviltà di tanti che gettano l’immondizia plastica inquinando e mettendo a rischio la sopravvivenza della vita acquatica che poi si riflette sulla nostra salute. Vediamo con una certa frequenza sempre maggiore servizi televisivi che ci mostrano come quantità enormi di plastica gettata in acqua si ripercuotano sui pesci, ritrovando significative quantità di plastica nelle loro carni che poi mangiamo, introducendo micro particelle di plastica nel nostro organismo.

L’ingestione di plastica, inconsapevole, nel nostro organismo può provocare gravi malattie, generare anche tumori oltre ad alterare il funzionamento di molti organi. Spesso una moltitudine di volontari si mobilitano per ripulire i corsi d’acqua, i litorali, i laghi da una quantità di rifiuti plastici per andare, poi, a riempire le discariche. Riutilizzare queste tonnellate di plastica hanno un valore enorme per l’industria, se riutilizzate. E’ precisamente in quest’ottica che Plastic Whale ha deciso di riutilizzare tonnellate di plastica recuperate dai canali di Amsterdam, dove ha sede quest’azienda per la sua produzione. Non è un caso isolato quello di questa azienda olandese, il Ministero delle infrastrutture olandese ha deciso di dare il suo supporto a questo genere di iniziativa industriale.

L’Ufficio di plastica riciclata

Dalla collaborazione tra la Plastic Whale e l’azienda specializzata in innovazione sostenibile, la Vepa, è nata la prima linea di arredi da ufficio in plastica riciclata, nella fattispecie recuperata dai canali di Amsterdam ma realizzabile in qualsiasi realtà perché purtroppo il problema della plastica abbandonata nell’ambiente è globale, rilevabile drammaticamente anche nei fiumi e nei mari nostrani. I dipendenti della Plastic Whale e i cittadini della città olandese, la Venezia del Nord, hanno ripulito i canali, recuperando una quantità incredibile di plastica, prevalentemente bottiglie di plastica, con le quali è stata realizzata la prima collezione di mobili per ufficio composta da un tavolo da riunione, sedie, lampade e pannelli per l’isolamento acustico, il tutto componente una gamma di mobili e soluzioni di alta gamma, non certo soluzioni di basso valore e resistenza.

Parte dei proventi derivanti dalla vendita di tali arredi è destinata ad investimenti per realizzare progetti di recupero di plastica e tutela dell’ambiente in tutto il mondo. Le sedie non sono costituite da sola plastica, il loro basamento è in metallo ma anche in questo caso la produzione parte dal riciclo di parti in acciaio prodotti dalla medesima fabbrica che si pone l’obiettivo di essere una fabbrica senza rifiuti. Con la stessa filosofia l’azienda olandese lancia anche un programma di riacquisto degli scarti di prodotti a termine vita direttamente dai consumatori, evitando l’invio in discarica, disassemblandole e riutilizzando ogni loro parte.

Ritornando ai progetti finanziati con parte dei proventi derivanti dalla vendita degli arredi da ufficio in plastica riciclata, un primo progetto è già stato avviato in India, dove il problema dell’inquinamento da plastica ha dimensioni spropositate. In una situazione economica in cui l’imprenditoria è messa a dura prova per la pressione fiscale e per il costo di materia prima ed energia, chi ha intenzione di guadagnare e insieme fare qualcosa per l’ambiente, pensare di emulare l’esempio olandese può essere un ottimo mezzo per realizzare guadagni e aiutare l’ecologia, la Natura che noi stessi esseri umani stiamo avvelenando e deturpando, nella speranza, comunque che la coscienza degli esseri umani cresca abbastanza da evitare di buttare di tutto nella natura stessa.