Conoscere la professione del fabbro

Sarà capitato a tutti di ricorrere all’intervento di un fabbro per la riparazione di serrature difettose o per la realizzazione di oggetti personalizzati. Il fabbro è infatti una figura professionale che crea oggetti di metallo, utilizzando per tale scopo utensili specifici. Andando indietro nel tempo, scopriamo che dopo la rivoluzione industriale la presenza di fabbri si è notevolmente ridotta, a causa del sopravvento delle tecniche di produzione di massa. Tale figura, come il noto fabbro a Serengo, torna nuovamente in primo piano con la forgiatura dell’acciaio inossidabile.

Come lavorare i metalli

Abbiamo detto che il compito principale del fabbro è la lavorazione dei metalli. Il metallo viene per prima cosa riscaldato, portandolo a raggiungere una temperatura incandescente. Il riscaldamento del metallo avviene utilizzando la forgia. Per riscaldare il metallo in punti specifici, si può ricorrere all’utilizzo della fiamma ossidrica o ossi-acetilenica. Successivamente, il metallo viene sottoposto alla lavorazione ed è proprio l’alta temperatura che facilita la sua modellazione e forgiatura.

Il colore che assume il metallo durante la lavorazione è un indice della sua temperature: man mano che la temperatura e si alza e il metallo si riscalda, il colore diventa rosso, poi arancione, poi giallo e infine bianco. È ideale eseguire le operazioni di forgiatura quando il metallo è di colore arancione o giallo. Molti fabbri lavorano in ambienti bui per evitare che la luce esterna o la luce artificiale possono creare distorsioni ottiche e alterare la percezione del colore del metallo.

Quali sono le tecniche di lavorazione utilizzate dal fabbro

La Forgiatura: questa tecnica, denominata anche facinatura, consente di plasmare e deformare il metallo in base alla forma che gli si vuole dare. Nella forgiatura non è prevista l’asportazione di parti di metallo, ma solo la loro lavorazione e modellazione. È possibile individuare quattro tecniche principali di forgiatura: la trazione, la piegatura, la compressione e la punzonatura. Vediamo nel dettaglio. La Trazione: sulla base di uno dei tre assi, il metallo viene stirato in modo che le dimensioni degli assi ortogonali siano inferiore alle dimensioni dell’asse di trazione. In questo modo si può aumentare la larghezza del metallo e ridurre la lunghezza, o viceversa aumentare la lunghezza e ridurre la larghezza. Per la trazione, vengono utilizzati solitamente l’incudine e il martello.

La Piegatura: tecnica molto semplice che consiste nel piegare il metallo in base alla forma che gli si vuole dare. Per realizzare la piegatura, occorrono incudine e martello. La procedura classica di piegatura consiste nel posizionare il pezzo di metallo che si vuole lavorare nell’incudine portandolo ad un’alta temperatura: il metallo deve essere posizionato in modo che una parte sia appoggiata all’incudine e una parte fuoriesca. Nella parte di metallo che fuoriesce occorre intervenire con il martello e dare dei colpi per incurvare il metallo.

La Compressione: questa tecnica consiste nel comprimere il metallo riducendo le sue dimensioni longitudinali a favore delle altre due. Per fare questo, occorre premere il metallo indietro contro sé stesso, riducendone la lunghezza totale. La Punzonatura: tale tecnica permette di creare un foro nel metallo sottoposto alla lavorazione. Per mezzo di un punzone, vengono creati dei fori, dei tagli e delle incisioni. Per le sue finalità, questa tecnica è usata principalmente per scopi decorativi. Occorre infine precisare che, per realizzare un oggetto, il passaggio finale ma non meno importante è quello della saldatura, che permette di assembrare i pezzi di metalli e realizzare l’oggetto finale.